Sull'interpretazione della sentenza del TAR

Cerchiamo di spiegare di seguito attraverso un esempio un po' "estremizzante", la conseguenza principale della sentenza del TAR che ha accolto il ricorso dei cittadini. In questa maniera speriamo di non dover più leggere interventi di certi personaggi che sull'interpretazione della sentenza non si capisce se ci fanno o ci sono....

"Premessa: in italia è vietata per legge la pena di morte (ma facciamo finta che la maggior parte delle persone non sappia che tale legge eiste)
Un giorno un direttore di un carcere si sveglia male e decide che bisogna uccidere un detenuto (per un motivo di qualche tipo) utilizzando la procedura della sedia elettrica.
Il detenuto ovviamente non la prende bene e decide di affidarsi ad un avvocato e di ricorrere alla Magistratura, producendo una documentazione che riporta che c'è una legge che vieta la pena di morte.
Alla fine la magistratura si esprime a favore del detenuto confermando che, poichè la legge vieta la pena di morte, il detenuto non si può uccidere.
Dopo la sentenza la fazione a favore dell'uccisione del detenuto si mobilita dicendo che basta modificare la procedura di uccisione (non più sedia elettrica ma magari una "più umana" iniezione letale) affinchè si possa uccidere il detenuto.
Ovviamente penso siate tutti d'accordo nel sostenere che si parla sempre di pena di morte, indipendentemente che si usi sedia elttrica o iniezione letale, e la legge vieta la pena di morte"

Di seguito il confronto rapportato alla sentenza del TAR sulla questione traforo:
"Premessa: in Veneto è vietato per legge reiterare per la seconda volta su uno stesso terreno il vincolo preordinato all'esproprio.
Un giorno la vecchia amministrazione, su richiesta di ANAS, decide di voler reiterare per la seconda volta il vincolo preordinato all'esproprio attraverso una procedura urbanistica di reitero (inizialmente semplificata e poi ordinaria).
I cittadini interessati, più volte segnalano alla vecchia amministrazione che questo non si può fare, ma loro niente, e procedono fregandosene di tutto e di tutti. I cittadini perciò sono costretti a fare ricorso al TAR segnalando la questione.
Il TAR accoglie il ricorso con una sentenza che dice chiaramente che viene violata la legge regionale e per questo i cittadini non si possono più espropriare.
Dopo questa sentenza la fazione a favore dell'esproprio si mobilita dicendo che basta modificare la procedura urbanistica di reitero per poter proseguire.
Ovviamente penso sia chiaro a tutti che indipendentemente da quale procedura urbanistica si voglia adottare per reiterare il vincolo, sempre di seconda reiterazione si parla, e la legge lo vieta".

Questo è quanto. Ci pare cristallino. Chi si ostina a dire altro vuol dire a questo punto che è in malafede...